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08 February 2025

Un’eredità preziosa, tra natura e alambicchi. Grazie, papà!

 

Distilleria Andrea Da Ponte Grappa Veneta

 

Corbanese di Tarzo, 8 febbraio 2025

 

 

Un’eredità preziosa, tra natura e alambicchi. Grazie, papà!

 

Francesco Fabris ricorda suo padre, Pier Liberale, nel centenario della nascita

L’8 febbraio 1925, a Conegliano, nasceva Pier Liberale Fabris, mio padre.
Un uomo che porto dentro di me nei gesti, nelle parole e, soprattutto, nelle passioni profonde che mi ha trasmesso e per le quali, ogni giorno, lo ringrazio.
Ero piccolo che il suo amore per la natura e il meraviglioso ambiente che ci circonda riempiva il nostro tempo insieme. E mi ricordo lo stupore con il quale lo vedevo realizzare, con grande tenacia, uno dei suoi progetti più ambiti: una stazione ornitologica dove poter studiare gli uccelli e le loro rotte migratorie.

A questo fine aveva riconosciuto nell’altura di Poggiobello, tra le colline di Conegliano, il luogo ideale dove costruire un habitat perfetto per offrire riposo agli uccelli da passo e poterli studiare. Con cura e pazienza ha dato vita così ad uno splendido labirinto vegetale a forma di roccolo con la ‘ragnaia’ di carpini bianchi, tipici del giardino all’italiana, circondata da querce, castagni e alberi da frutto il cui verde cangiante è un contrappunto delicato al fiorire dei ciclamini, delle primule e dei fiori di campo.

Era lui, nei primi anni, a catturare con delicatezza estrema gli uccelli per inanellarli e poi liberarli nuovamente. Ma è negli anni ’70, grazie alla collaborazione con la provincia di Treviso, la Regione Veneto e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica di Bologna (oggi ISPRA) che il Roccolo è diventato ufficialmente un osservatorio scientifico ornitologico, coronando così il sogno di offrire un contributo riconosciuto allo studio della natura e delle sue creature più delicate. Con passione e orgoglio oggi sono io il custode di Arfanta che ora è un patrimonio tutelato dalla Soprintendenza Archeologia e Belle Arti e Paesaggio per la presenza di una quercia secolare e per l’architettura vegetale del roccolo che conta ben 1200 piante di carpino bianco. Vivendo, anno dopo anno, il cangiante mutare delle stagioni tra gli alberi e le siepi ormai possenti, riconosco la fortuna di aver avuto in eredità un tesoro così prezioso, la cui bellezza infinita riempie il cuore e ti fa sentire, pienamente, di essere parte dell’universo.

Con mio padre passavo molto tempo al Roccolo di Arfanta. Ma con lui andavo spesso anche in distilleria, la già famosa Andrea Da Ponte a Conegliano, di cui io rappresento ormai già la quarta generazione (che presto, grazie ai miei figli, potrebbe diventare la quinta…). Mia nonna, infatti, era la figlia di Andrea Da Ponte, il fondatore. Mio nonno, invece, era Pietro Fabris, discendente di una nobile famiglia cadorina. Direttore artistico del Teatro Accademia di Conegliano, fu lui a portare in famiglia quell’amore per l’arte che all’oggi continua, vivo e presente, grazie ai miei fratelli Giorgio ed Emauella.

Mio padre Pier Liberale era un uomo di poche parole. Era rispettoso del passato, meticoloso nello studio e aveva una mente fervida e ingegnosa, che gli permetteva di perseguire geniali intuizioni, come quella che portò alla nascita della nostra iconica Vecchia Grappa di Prosecco. Era infatti nel 1969 che distillò la prima grappa da unico vitigno ottenuta dalle vinacce di Prosecco. Ma non solo: seguendo il famoso Metodo di distillazione messo a punto da Matteo Da Ponte (il primo scientificamente documentato e dato alle stampe per la prima volta nel 1896), decise anche di affinarla in barriques di legno di rovere del Lomousin così da renderla incredibilmente morbida e vellutata al palato. Questo elisir venne presentato al mercato alla fine degli anni ’70 e da allora è rimasto un unicum nel settore, una vera eccellenza capace di unire con armonia tradizione, esperienza, passione e innovazione.

Pensate che mentre mio padre si dedicava anima e corpo a questo progetto, negli stessi anni costruiva anche la nuova sede della distilleria, nella così chiamata ‘conca’ di Corbanese di Tarzo. Il sito, completato nel 1983, era stato scelto per essere ancora più vicino alle vigne del Prosecco: il Metodo, infatti, richiedeva che le vinacce venissero lavorate subito dopo la svinatura. Questa, però, era anche una zona di acque gelide che durante la distillazione favorivano la condensazione degli aromi. Ricordate quello che vi ho raccontato dell’amore di mio padre per la natura? Ecco, quando ancora il rispetto per l’ambiente non era un tema così sentito come oggi, lui volle costruire una distilleria a basso impatto ambientale, realizzando impianti avveniristici per i tempi.

Nel 1983 fece installare delle caldaie a biomasse alle quali seguirono, nel 1986, l’impianto per il recupero energetico e nel 1989 la costruzione di un depuratore delle acque. In questo anno si iniziò la produzione di biogas mentre nel 1994 la realizzazione del depuratore dei fumi a cui seguì nel 2009 l’impianto fotovoltaico con una potenza di 110KWp. Anche dopo la sua dipartita, ovviamente, l’opera di Pier Liberale è stata continuata e all’oggi stiamo lavorando per ottenere la certificazione di Azienda Green così da dare il nostro contributo alla salute, alla sicurezza e alla tutela del nostro ambiente e delle sue biodiversità.

Mio padre è stato per me un faro illuminante, una via segnata, uno sprone a impiegare la vita nel costruire qualcosa di importante da poter lasciare, con orgoglio, alle generazioni future. Ogni giorno lo ricordo, e lo ringrazio.